Gianni Voi e Gigi Nifosì hanno messo a
punto questa podistica nel 1990 per ricordare Peppe Greco, un giovane
medico modicano, assistente nel reparto di ostetricia all’Ospedale
Busacca di Scicli, scomparso tragicamente in un incidente stradale, dal
semplice amore per lo sport. “Era l’amico di tutti Peppe e Scicli ha
rappresentato lo scenario per conservare la memoria di un uomo
eccezionale”.
Nell’incanto di Scicli, ammantata di
barocco, il “Peppe Greco” si accinge a compiere ventitre anni da favola,
una corsa su strada che da amatoriale è divenuta una classica tra le
più prestigiose nel panorama italiano ed internazionale.
Anno dopo anno, l’Albo d’oro della corsa
è salito alle stelle in modo stupefacente: dai siciliani Giorgio Adamo
di Modica – il primo uomo di Scicli – due volte vincitore, Geri
Interrante di Menfi, Francesco Bennici di Mazzarino, al sommo Paul
Tergat di Baringo nel 1994. Una crescita vertiginosa con il poker
dell’etiope Haile Gebrselassie, il piccolo grande atleta di Arssi,
osannato per quattro anni di fila dalla folla entusiasta, assiepata
lungo il corso Garibaldi. Il bis del keniano Tergat nel 1999, il “leone
d’inverno”, poi il marocchino Brahim Lahlafi, un altro etiope Hailu
Mekonnen, ancora un keniano, Charles Kamathi di Nyeri. Per continuare,
in una corsa tutta dipinta di nero, con due etiopi: il nuovo astro
Kenenisa Bekele nel 2003, ai Mondiali di Parigi in agosto oro sui 10.000
ai danni di Gebre e Sileshi Sihine, argento ai Giochi Olimpici di Atene
2004. Per finire con i tre successi consecutivi (2008-2009-2010) del
Keniano Edwin Soi e con l’ultima edizione andata ad appannaggio
dell’Etiope Imane Merga.
I quattro trionfi di Haile Gebrselassie
dal 1995 al 1998 sono vivi nella mente di tutti e rispecchiano lo
splendore del “Peppe Greco”. Il Negus della pista – per la rivista
statunitense Track & Field News “Atleta dell’Anno” nel 1995 e 1998,
primo nel famoso Ranking su entrambe le distanze 5000/10.000 nel 1995 e
dal 1997 al 2000, solo sui 10.000 nel 1996 – in tre sfide stellari su
queste strade inflisse a Paul Tergat un secco 3-0. La prima vittoria di
Gebre nel 1995 due mesi dopo i Mondiali di Göteborg, la seconda nel 1996
a copiare Atlanta, assente il bronzo dei Giochi Olimpici, il marocchino
Salah Hissou. Ultimo scontro con Tergat nel 1998 e fu una vera apoteosi
per l’invincibile Haile, che si ripresentò a Scicli, come già nel 1995,
da primatista mondiale sui 5000 con 12’39”36 e sui 10.000 con 26’22”75,
record perduti nel 1997, ritornando ad essere l’ottavo uomo nella
storia dell’atletica a detenerli contemporaneamente, dopo Nurmi, Mäki,
Zátopek, Kuts, Clarke, Viren, Rono.
Caso strano è stato proprio il keniano
Kamathi, il vincitore di Scicli 2002, che, con la conquista dell’oro sui
10.000 l’8 agosto 2001 ai Mondiali di Edmonton, spezzò la catena della
felicità su questa distanza del “nemico” Gebrselassie, solo bronzo. Una
striscia vincente per l’etiope lunga otto anni, impressa da quattro
titoli mondiali, il primo il 22/8/1993 a Stoccarda e due olimpici.
Nessuna corsa può vantare un ordine d’arrivo come quello che si può
leggere dal 1994 in poi nella podistica ragusana, la classifica del 2002
con sei keniani e un etiope ai primi sette posti è trascendentale. Come
prova analizziamo le liste mondiali di tutti i tempi sui 10.000 metri
sino al 2012: il primo di Scicli Kamathi occupava la nona posizione in
graduatoria con 26’51”49; il secondo John Cheruiyot Korir era dodicesimo
con 26’52”87; il terzo Albert Chepkurui, ottavo di sempre con 26’50”67;
il quinto, l’etiope Assefa Mezgebu, si collocava al sesto posto con
26’49”90.
Una storia appassionante, una passerella
dei più grandi campioni del mondo, una gara che tiene ogni volta con il
fiato sospeso tutta Scicli, in memoria di Peppe Greco.
La gara si svolge sulla distanza di 10
km, lungo un circuito cittadino che attraversa i luoghi più suggestivi
di Scicli. L’anello di gara è lungo 1 km esatto e gli atleti lo
percorreranno per 10 volte, per un totale appunto di 10 km, una delle
distanze classiche della corsa su strada.
Il record della corsa è di 28’22″ ed è stato stabilito da Gebrselassie nel 1997.
L’etiope Imane Merga,
medaglia di bronzo ai recenti campionati mondiali di Daegu, si è
aggiudicato il 22° Memorial “Peppe Greco” con il tempo di 28’37”8
ponendo fine all’egemonia di Edwin Soi, il keniano vincitore delle
ultime 3 edizioni si è piazzato al secondo posto con il tempo di
28’41”4, l’ultimo gradino del podio è stato occupato dall’altro keniano
Thomas Longosiwa che ha bloccato i cronometri a 28’45”4.
Così si ripartirà quest’anno tra barocco e muscoli!
Paolo Borrometi
Responsabile Press Office
“Memorial Peppe Greco”
“Memorial Peppe Greco”